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Test rapidi in farmacia: Federfarma, pronti a collaborare

Farmacia Redazione DottNet | 22/10/2020 21:25

Cossolo, occorre un confronto per avviare a breve il protocollo

"La possibilità di effettuare i tamponi rapidi in farmacia, preannunciata dal Ministro della Salute Roberto Speranza, costituisce un'importante opportunità per i cittadini e per il Servizio sanitario nazionale perchè consente di snellire le procedure di tracciamento dei contagi in questa fase molto delicata". Lo dichiara Federfarma, la Federazione nazionale che rappresenta oltre 18.000 farmacie, esprimendo apprezzamento per le parole del Ministro.   "Accogliamo le dichiarazioni del Ministro Speranza con la consueta disponibilità e spirito di servizio e siamo pronti fin da subito ad avviare un confronto con le autorità sanitarie per definire in brevissimo tempo un protocollo che consenta di svolgere tale attività in farmacia, garantendo la massima sicurezza dei cittadini e dei farmacisti", ha detto Marco Cossolo, presidente di Federfarma.

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La dichiarazione di Cossolo arriva dopo un incontro (in videoconferenza) fra i rappresentanti del Governo e delle Regioni sulle misure da intraprendere per migliorare il contact tracing. Sul tavolo, l'ipotesi di arruolare operatori sanitari e socio sanitari che aiutino le Asl nel tracciare i contagi.
Presenti il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, il ministro della Salute, Roberto Speranza e il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. Tra i presidenti delle Regioni: Giovanni Toti, Luca Zaia, Michele Emiliano.
 
Si prospetta un contingente di duemila operatori per potenziare le attività di tracciamento. Ha annunciato il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia nel corso della riunione. "Con un'ordinanza di protezione civile - ha detto il ministro - creiamo un contingente per potenziare le reti sanitarie interne alle Asl e rafforzare le operazioni di tracciamento".
 
Il modello è lo stesso che a marzo ha portato medici e infermieri volontari negli ospedali più in difficoltà, e gli operatori socio sanitari in carceri e Rsa. I 2mila operatori verranno individuati con un bando della Protezione civile: 1.500 saranno destinati ad effettuare tamponi, test e tracciamento mentre altri 500 lavoreranno sulla richiesta di informazioi e sulle procedure da seguire. L'obiettivo, ha spiegato Boccia durante la riunione, è di creare un contingente di persone "che non arrivano né da aziende ospedaliere pubbliche né private, perché non possiamo chiedere a nessuno di privarsi delle proprie risorse in questo momento". Dunque ci si rivolge a "liberi professionisti o a coloro che non hanno un'occupazione fissa, ad autonomi che hanno caratteristic he che individuiamo insieme alle Regioni e potranno lavorare fino al termine dello stato di emergenza sanitaria".
 
Gli operatori saranno nella disponibilità delle singole Asl e le domande saranno fatte direttamente per la Regione di residenza. Una nuova riunione tra governo e Regioni potrebbe tenersi domani. Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia dovrebbe convocarla con l'obiettivo di arrivare ad un'omogeneità delle ordinanze. "Bene il raccordo con Salute - ha detto il ministro durante la riunione di oggi - alcune ordinanze, su scuola e trasporti, possono essere un modello condiviso, per esempio sulla Dad, come nel caso del Lazio, Piemonte e Basilicata".
 

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